tipi di lingua

Linguaggio

2022

Spieghiamo quali sono i tipi di linguaggio e la differenza tra linguaggi verbali, non verbali, naturali, artificiali e altro.

Le lingue artificiali richiedono sempre un apprendimento specifico.

Quali sono i tipi di lingua?

Il linguaggio è una delle più importanti invenzioni umane e un fattore chiave nel storia della nostra specie, che consiste in un sistema strutturato di comunicazione attraverso segni, che permettono di alludere a referenti reali e immaginari, presenti o assenti. In parole povere, una lingua consiste nell'associazione organizzata di un insieme di segni, con un insieme di referenti.

La lingua è un capacità esclusiva, fino ad ora, del umanità, che non dobbiamo confondere con la capacità di comunicazione degli animali. Questi ultimi, in effetti, possono comunicare attraverso impulsi di vario genere: sonori, chimici, fisici, olfattivi, ma per quanto ne sappiamo, questi impulsi non costituiscono un sistema di segni con cui rappresentare il realtà.

Sebbene la capacità di creare lingue sia unica e la stessa, i tipi di lingue che l'umanità ha creato sono molti e molto diversi e hanno tratti diversi l'uno dall'altro.

Tutti, però, sono frutto della creazione del linguaggio verbale, cioè di quello usato dal segno linguistico, la cui apparizione ha giocato un ruolo fondamentale nell'organizzazione della specie umana ed è direttamente responsabile, secondo alcuni pensatori, del nostro successo sul pianeta. Visto così, tutte le lingue sono tecnologie umano.

D'altra parte, non dobbiamo confondere la lingua con la lingua (o idioma). Il primo è la capacità di generare e articolare segni, mentre il secondo è un codice per interpretarli. Inglese, giapponese e spagnolo sono codici diversi per lo stesso tipo di lingua: linguaggio verbale.

Ad ogni modo, le lingue possono essere classificate secondo criteri diversi, come ad esempio:

  • Linguaggi verbali e non verbali, a seconda che si utilizzi il segno linguistico, oppure si utilizzino segni di altro tipo.
  • Linguaggi naturali e artificiali, a seconda del loro livello di artificiosità, cioè della loro distanza dalle capacità comunicative naturali dell'essere umano.
  • Linguaggi formali e non formali, a seconda del rapporto stabilito dai loro segni rispetto alla realtà.

Linguaggi verbali e non verbali

A seconda del tipo di segnaletica che utilizzano, possiamo parlare di:

Linguaggio verbale. Il linguaggio verbale è il linguaggio usato dal segno linguistico, cioè viene comunicato attraverso il parola. Questa lingua può essere, a sua volta, di diversi tipi:

  • lingua orale, che usa la parola parlata come segno di comunicazione. Il espressione Il sistema orale dell'essere umano utilizza vari punti dell'apparato vocale per generare e articolare onde sonore che possono essere catturate e interpretate dal ricevitore.
  • Linguaggio scritto, che usa la parola scritta come segno di comunicazione. L'espressione scritta è tradizionalmente intesa come un secondo sistema di rappresentazione della pensiero: le parole che potremmo pronunciare e che rappresentano il nostro pensiero, vengono rappresentate nuovamente attraverso segni grafici: tracce, segni, tracce su un supporto fisico durevole.

Linguaggi non verbali. I linguaggi non verbali sono quelli che non utilizzano la parola come segno comunicativo, ma utilizzano invece segni di natura molto diversa: immagini, gesti, ecc. Per esempio:

  • Il linguaggio del corpo, che utilizza le posture del nostro Corpo come veicolo per esprimere un linguaggio agli altri. Questo è ciò che accade quando incrociamo le braccia (segno di rabbia o chiusura), o quando alziamo il pugno (segno di protesta, litigio o lamentela). È anche il caso della prossemica: lo spazio personale che manteniamo rispetto ai nostri interlocutori.
  • Linguaggio facciale, che utilizza i gesti del viso per comunicare idee specifiche, come sorrisi, posizioni delle sopracciglia, apertura degli occhi, ecc.
  • Il linguaggio visivo, che si compone attraverso immagini, simboli, icone o altre rappresentazioni catturate in disegni o rappresentazioni visive. Un perfetto esempio di ciò è il linguaggio dei segnali stradali.

Linguaggi naturali e artificiali

A seconda del loro livello di distanza dalle capacità comunicative innate dell'essere umano, possiamo distinguere tra:

  • Linguaggio naturale. Il linguaggio naturale è quello innato, che si apprende in modo non studiato, fin da piccoli, e che fa parte del cultura in cui nasciamo immersi. Sia il linguaggio verbale, il linguaggio facciale, la prossemica e i gesti ne sono esempi.
  • Linguaggio artificiale. I linguaggi artificiali sono quelli che sono stati espressamente inventati dall'uomo, cioè sono stati creati con uno scopo specifico per un'area specifica.Il linguaggio dei segnali stradali, il linguaggio braille o il linguaggio matematico ne sono esempi perfetti.

Linguaggi formali e non formali

A seconda del rapporto dei suoi segni con il referente, possiamo distinguere tra:

  • Lingue formali. Le lingue formali sono quelle i cui segni sono primitivi (alfabeto formale) e vengono gestite in base a regole chiaramente definite e stabilite (grammatica formale). Questi linguaggi non si occupano della rappresentazione della realtà, come fa il linguaggio verbale, ma rispondono piuttosto al proprio sistema logico, come avviene con il linguaggio logico-matematico, o il linguaggio di programmazione usato dai programmatori Software.
  • Lingue non formali. In generale, i linguaggi non formali sono gli stessi linguaggi naturali, cioè quelli che non sono inquadrati in uno schema formale di regole, ma sono prodotti in modo "naturale" con il passare del tempo e le persone lo usano.

Non bisogna confondere quest'ultima classifica con la linguaggio formale e informale, che è l'uso più o meno colloquiale e più o meno curato della lingua, a seconda che ci si trovi in ​​situazioni formali (eventi formali o importanti) o informali (quotidiani).

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