paronomasia

Linguaggio

2022

Spieghiamo cos'è la paronomasia come figura letteraria, la sua origine, come si fa e vari esempi. Inoltre, altre figure letterarie.

La paronomasia combina parole con significati diversi ma pronunce simili.

Cos'è la paronomasia?

Paronomasia, paranomasia o prosonomasia è un figura letteraria tipo fonico (ovvero, funziona con il suono del parole), e che consiste nell'uso di paronimi sul preghiera, cioè di parole dotate di significati diversi ma pronunce molto simili. Si tratta di una risorsa ampiamente utilizzata nel scrivere poetico, a scopo ludico e satirico, oltre che in detti e detti popolari.

Il termine paronomasia deriva dal latino paronomasia e questa dal greco παρονομασία, in quanto risorsa antichissima, sulla quale hanno parlato grammatici romani come Diomede e Charisio (entrambi del IV secolo), e prima di loro lo stesso Cicerone (106-43 a.C.). Già nel mondo moderno era comune tra i concettualisti del XV secolo e nel barocco Spagnolo del XVII secolo, come parte dei suoi giochi di parole a scopo burlesco.

Come fare una paronomasia?

La paronomasia consiste nel gioco di suoni tra parole simili, che compaiono successivamente nella frase, dando l'impressione che qualcosa si ripeta. Basta quindi cambiare una vocale e/o una consonante nella stessa parola per ottenere un paronimo, e la sfida è usarle in un modo che non solo abbia senso, ma sia anche ingegnoso: che introducano un scherzo o una presa in giro di ciò che è stato detto.

Ad esempio, se prendiamo la parola "passo", possiamo trovare i suoi paronimi "peso" e "bene", che sebbene suonino simili hanno significati totalmente diversi, e costruire una frase come la seguente: "Pedro per un peso prende un passo sbagliato e cade in un pozzo”, intendendo in modo velato che Pedro soffre di un eccessivo attaccamento al denaro.

Esempi di paronomasia

Ecco alcuni esempi di paronomasia di autori letterari:

  • "Nella buona repubblica il prete prega, il contadino ara e il signore combatte" (Fray Antonio de Guevara)
  • "Poco va dal gioco al fuoco / giocando penso di bruciare" e "Da marito a vertigini cosa va?" (Tirso de Molina)
  • "La mano bianca e bella, / bella e bianca ufficiale giudiziaria / libertà e borsa, / è neve e nebbia" (Góngora)
  • "Il riccio iris, setole, riccioli dalle risate" (Octavio Paz)
  • "È un muro, è un semplice muro, è muto, guarda, muore" (Alejandra Pizarnik)
  • "Un uomo sulle spalle della paura" (Blas de Otero)

Altre figure letterarie

Oltre alla paronomasia, esistono altre figure letterarie, come:

  • Il sinestesia, che consiste nel mescolare le sensazioni visive, uditive, tattili o gustative descritte nel testo, in modo simile a metafora.
  • Il iperbato, che consiste nell'alterazione del sintassi frase ordinaria al fine di ottenere potenti effetti espressivi o conseguire una rima desiderato.
  • Il asindeto, che consiste nel sopprimere o omettere il link che normalmente verrebbe utilizzato in un enum, per ottenere un battito specifico attraverso le pause.
  • Il polisindeto, altrimenti la precedente, che introduce collegamenti in tutti i termini di un'enumerazione, anche dove normalmente non andrebbero, per ottenere una ripetizione di maggior volume.
  • Il parallelismo, che consiste nella ripetizione della stessa struttura sintattica in più frasi o frasi, per ottenere un effetto ritmico e sequenziale.
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