ossimoro

Linguaggio

2022

Spieghiamo cos'è un ossimoro e vari esempi. Inoltre, qual è il pleonasmo e altre figure letterarie.

L'ossimoro crea un senso contrario alla logica che risalta esteticamente.

Cos'è un ossimoro?

Un ossimoro è a figura letteraria che consiste nella coesistenza nella stessa espressione di due termini semanticamente contrario, creando così un senso assurdo, controintuitivo, o talvolta contrario al logica, che si distingue esteticamente. È ampiamente usato nella lingua letteraria, specialmente nel poesia, ma che può avere anche una presenza nel parla quotidiano o popolare.

Il suo nome deriva dalle voci greche oxys ("Lancinante" o "affilato") e brughiere ("Morbido", "smussato"), che è un esempio di un ossimoro stesso. Si tratta dell'ellenismo (prestito dal greco) che divenne di moda nel corso del XVIII secolo. Il suo plurale, poco usato in spagnolo ma in altre lingue, è ossimora.

L'opposto dell'ossimoro è pleonasmo.

Esempi di ossimoro

Ecco alcuni possibili esempi di ossimoro:

  • "Sole nero"
  • "eterno istante"
  • "Oscurità luminosa"
  • "Triste gioia"
  • "Fuoco congelato"
  • "Luce oscura"
  • "Vista cieca"
  • "Divertente goffaggine"
  • "Semplice complessità"
  • "Marmo debole"
  • "Volo strisciante"

pleonasmo

La figura letteraria contraria all'ossimoro è il pleonasmo. Il suo nome deriva dal greco pleon, "Molto", e il suffisso -asmos, "brusco" o "colpo", e consiste nella costruzione ridondante di un'espressione, da due termini che significano la stessa cosa.

Così, l'idea espressa viene rafforzata o sottolineata, nonostante basterebbe uno solo dei termini per esprimerla. Per esempio:

  • "Andare fuori"
  • "Fatti reali"
  • "Repliche esatte"
  • "Pugno chiuso"
  • "Vagare senza meta"
  • "falsa parrucca"
  • "Regali gratuiti"
  • "Interrelati tra loro"
  • "Prenota esclusivamente"

Altre figure letterarie

Oltre all'ossimoro e al pleonasmo, ci sono altre figure letterarie di interesse, come:

  • Etopea. Consiste nella descrizione morale e/o di tradizioni di una carattere, permettendo al lettore di conoscerne l'interiorità.
  • Antitesi. Si tratta dell'uso di due termini opposti e complementari, come parte della stessa espressione.
  • sineddoche. È una forma di metafora che prende una parte della cosa per l'intera cosa, o viceversa.
  • asindeto. Consiste nell'eliminazione di congiunzioni come la "e" nel mezzo di un'enumerazione, sostituendoli con una semplice pausa (di solito la virgola).
  • polisindeto. Al contrario, nel caso precedente, consiste nell'uso abbondante di congiunzioni all'interno della frase, sia essa un'enumerazione o meno, per imporre una ritmo e una sequenzialità a testo.
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