beuta

Chimica

2022

Spieghiamo cos'è una beuta, come si usa in laboratorio e le sue caratteristiche. Inoltre, chi era Emil Erlenmeyer.

La beuta di Erlenmeyer è un contenitore di vetro utilizzato nei laboratori.

Che cos'è una beuta di Erlenmeyer?

Il matraccio di Erlenmeyer (chiamato anche pallone di Erlenmeyer o pallone di sintesi chimica estrema) è un tipo di contenitore di vetro ampiamente utilizzato nei laboratori di chimica, fisico, biologia, medicina e/o altre specialità scientifiche. È un contenitore di sostanze liquido o solido di natura diversa.

Il nome di questo strumento deriva dal suo creatore, il chimico tedesco Emil Erlenmeyer (1825-1909). Si tratta di un contenitore in vetro trasparente, spesso con una graduazione su un lato, con un collo largo, ideale per l'utilizzo di tappi, ma più stretto del fondo del contenitore.

La beuta di Erlenmeyer è generalmente utilizzata per conservare sostanze che non sono influenzati da luce del sole. È ideale per mescolare miscele, poiché la sua forma impedisce la fuoriuscita di liquidi, che è particolarmente importante quando si maneggiano elementi volatili o corrosivi.

Può essere utilizzato anche per riscaldare sostanze ad alta temperature, per il evaporazione controllata o per la preparazione di brodi di coltura in medicina e microbiologia.

Il suo lungo collo è ideale per tenerlo con pinze o manici. In molte occasioni è più adatto delle tradizionali provette, soprattutto perché il suo fondo piatto permette di lasciarlo riposare tranquillamente, oppure di appoggiarlo su treppiedi, accendini e altre superfici.

Di solito non viene utilizzato, tuttavia, per la preparazione accurata di miscele liquidi, poiché la loro gradazione è solitamente imprecisa. Viene utilizzato solo come valore di riferimento.

Biografia di Emil Erlenmeyer

Emil Erlenmeyer è stato un importante chimico del XIX secolo.

Il chimico tedesco Richard August Carl Emil Erlenmeyer, nacque il 28 giugno 1825 a Taunusstein, in Germania. Ha studiato medicina a Giessen e ha lavorato come farmacista per diversi anni, oltre che nel campo dei fertilizzanti insieme a Robert Bunsen.

Fu professore al Politecnico di Monaco tra il 1863 e il 1883, dove diede importanti contributi per quanto riguarda la sintesi chimica di numerosi composti. Ha inventato la fiaschetta che porta il suo nome nel 1861.

Propose la formula del naftalene attualmente nota, oltre a contribuire alla sintesi di un ampio gruppo di composti organici.

Fu uno dei primi studenti di chimica ad adottare il sistema di valenze atomico. Nel 1880 formulò la Regola di Erlenmeyer sulla conversione degli alcheni in aldeidi o chetoni. Morì ad Aschaffenburg nel 1909 e suo figlio Friedrich Gustav Carl Emil Erlenmeyer continuò le sue opere per anni.

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