sfruttamento dell'uomo sull'uomo

Società

2022

Spieghiamo cos'è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo e qual è il suo significato. Inoltre, sfruttamento nella comunità primitiva.

Alcuni sono arricchiti dagli sforzi di molti altri.

Che cos'è lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo?

È noto come lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo a uno dei postulati più famosi della Teoria dell'economia del capitalismo proposta dal filosofo tedesco Karl Marx, padre di tutta una dottrina di pensiero: la marxismo.

Secondo questo postulato, i proprietari dei mezzi di produzione, appartenenti al oligarchie o l'élite borghese, costruiscono la loro ricchezza in base al profitto che fanno (il "plusvalenza", Cioè, il valore commerciale aggiunto ai beni di consumo) del lavoro del classe operaia, il proletariato.

Quindi, gli oggetti che un lavoratore produce in una fabbrica in cambio di un stipendio mensilmente, quindi, vengono venduti a un costo superiore a quello che ha preso la loro fabbricazione, per poter pagare l'operaio che l'ha prodotta e lasciare un guadagno al proprietario della fabbrica, nonostante non fosse direttamente coinvolto nei lavori.

In questo modo Marx ha coniato l'espressione "sfruttamento dell'uomo sull'uomo" per riferirsi al fatto che nel sistema capitalista pochi si arricchiscono grazie agli sforzi di molti altri.

Cosa significa sfruttamento dell'uomo sull'uomo?

Secondo i postulati del marxismo, le classi lavoratrici, non essendo proprietarie di proprietà o mezzi di produzione, sono costretti a vendere il loro forza lavoro, cioè la loro capacità di lavorare, di essere sfruttati (nel senso che si sfrutta una miniera o un podere) da parte del borghesia.

In cambio, il lavoratore riceve un salario con il quale può consumare i beni prodotti da altri lavoratori sfruttati, e così via. È una catena di lavoro in cui i grandi beneficiari, poiché non partecipano al lavoro ma coordinano il lavoro degli altri, sono la borghesia.

Sfruttamento nella comunità primitiva

Le antiche comunità sfruttavano gli uomini in schiavitù.

Lo sfruttamento di essere umano per mano dei loro coetanei non è esclusivo del capitalismo, tuttavia, e si è verificato nelle comunità antiche e primitive sotto forma di schiavitù: esseri umani trattati come una merce, senza alcun diritto e sotto tutela legale e morale dei loro proprietari, per i quali producevano e lavoravano in cambio solo del tetto e del cibo. Anche i suoi discendenti appartenevano al padrone.

Un altro possibile esempio erano i servi della gleba medievali: i contadini impoveriti e analfabeti che lavoravano le terre di un signore feudale in cambio del permesso di abitarli, ordine e protezione militare in caso di invasioni armate.

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