egloga

Spieghiamo cos'è l'egloga in letteratura, le sue origini, il significato e gli autori che l'hanno coltivata. Inoltre, esempi di famose egloghe.

L'egloga affronta un tema quasi sempre amoroso, in una visione idealizzata della vita pastorale.

Cos'è l'egloga?

In letteratura, l'egloga è un tipo di breve composizione lirica, del Genere bucolico, con grande risalto musicale ma generalmente in dialogo o monologo, alla maniera di un po' pezzo teatrale di un singolo atto. In essa viene affrontato un tema quasi sempre amoroso, inserito in una visione idealizzata della vita contadina e pastorale, anche se non va confuso con la letteratura pastorale del medievale Europeo.

Le origini dell'egloga risalgono al antichità greco, e il suo primo cultore è considerato Teocrito di Siracusa (c. 310 - c. 260 aC), uno dei più importanti poeti dell'ellenismo. Infatti, la stessa parola "egloga" è di origine greca, proveniente dalla voce eklogé (traducibile come "scelto"). Il idilli di Teocrito servì da ispirazione per il romano Virgilio (70-19 a.C.), che a sua volta compose dieci egloghe sue, intitolate Bucolico.

In seguito, il genere scomparve fino a quando non fu riscoperto durante il Rinascimento Europeo. Fu ripreso dai poeti italiani Dante Alighieri (1265-1321), Francesco Petrarca (1304-1374), Giovanni Bocaccio (1313-1375) e Battista Spagnoli (1448-1516).

Di fatto, Bucolico de Spagnoli (meglio conosciuto come Mantuano) ebbe un'immensa influenza sulla successiva letteratura inglese, come Edmund Spencer (1552-1599), Richard Lovelace (1618-1657) o Andrew Marvell (1621-1678). Il lavoro di quest'ultimo, a sua volta, fu influente sul famoso Jonathan Swift (1667-1745). A quei tempi, però, l'egloga era già usata per ironico per affrontare questioni non pastorali.

Altri importanti cultisti dell'egloga furono gli spagnoli Garcilaso de la Vega (1498-1536), Lope de Vega (1562-1635) o Pedro Soto de Rojas (1584-1658), tra altri autori precedenti o appartenenti all'età dell'oro spagnola. Famosi sono i versi di Garcilaso de la Vega che definiscono il genere, che sono i seguenti:

Il dolce lamento di due pastori,
Salicio insieme a Nemoroso,
devo contare, imitando le loro lamentele;
le cui pecore quando cantano gustose
erano molto attenti, gli amori,
(sfiorare dimenticato) ascolto.
(Egloga I).

Oggigiorno, prevedibilmente, l'egloga è praticata poco o per niente, ed è considerata parte della storia della letteratura.

Esempi di egloga

Alcune egloghe riconosciute sono le seguenti:

  • Il set di Bucolico del poeta romano Virgilio.
  • "Soliloquio di Salicio" nelle Egloghe I di Garcilaso de la Vega.
  • "Egloga a Claudio" di Lope de Vega.
  • "Egloga dei tre pastori" di Juan del Encina.
  • "Egloghe" del Petrarca.
  • Le "Egloghe" di Teocrito.
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