Spieghiamo cos'è qualcosa di bidimensionale, l'origine del termine e vari esempi. Inoltre, come viene utilizzato nell'arte e nel design.
Il bidimensionale è ciò che non ha profondità.Che cos'è qualcosa di bidimensionale?
Il termine bidimensionale (dal latino bi-, "due e dimensione, “Misura” o “estensione”) significa secondo il Dizionario dell'Accademia Reale Spagnola “che ha due dimensioni”, cioè che manca di profondità (la cosiddetta “terza dimensione”), e ha solo due dimensioni: lunghezza (lunghezza) e larghezza (larghezza).
Oggetti e figure bidimensionali sono possibili rappresentazioni in uno spazio piatto, cioè non tridimensionale, ed esempi di ciò sono poligoni, figure geometriche semplici linee o punti. Ad esempio, i sistemi di coordinate cartesiane (chiamati piano cartesiano) lancia X e asse sì sono forme di rappresentazione matematica bidimensionale; ma se viene incorporata una terza dimensione (l'asse z), diventano tridimensionali.
In termini di arte sì designSi parla di bidimensionalità quando le figure o le immagini non evocano alcun tipo di profondità, cioè non generano l'illusione della tridimensionalità, ma sono completamente piatte. È il caso, ad esempio, di molte delle opere del cubismo, come quelli dello spagnolo Pablo Picaso (1881-1973).