teoria della generazione spontanea

Biologo

2022

Spieghiamo cos'è la teoria della generazione spontanea, cosa i pensatori l'hanno sostenuta e come è stata confutata.

Secondo questa teoria, gli esseri viventi potrebbero derivare dalla materia in decomposizione.

Qual è la teoria della generazione spontanea?

La Teoria della Generazione Spontanea era il nome dato al credenza che certe forme di vita animale e vegetale sono nate automaticamente, spontaneamente, dal materiale organico, il materiale inorganico o una combinazione di entrambi.

Questa teoria è stata in vigore per molti secoli, dal antichità. Anche se è un ipotesi che non potrebbe mai essere scientificamente provato, molti credevano di verificarlo per mezzo del osservazione diretto.

Aristotele, il filosofo greco, credeva in questa teoria. Fu accolta e sostenuta anche da pensatori del Seicento e del Settecento come Sir Francis Bacon, René Descartes e Isaac Newton, ignari del mondo del microbiologia. Si applicava a piccole creature tenute da parassiti o parassiti, come mosche, pidocchi, zecche e persino topi.

La convinzione era che se gli articoli corretti (ad esempio: biancheria intima sudata e grano) fossero stati lasciati in un contenitore, una sorta di animali (diciamo: topi).

Questa teoria dell'origine della vita non contraddiceva la riproduzione convenzionale, poiché le creature ottenute dalla generazione spontanea erano perfette e identiche come quelle nate dalla riproduzione sessuale.

In tal modo si potrebbe sostenere che nella carne decomposta, negli escrementi o nelle interiora del essere umano, diverse forme di vita sono state date dalla generazione spontanea, invece di pensare che in qualche modo ci fossero arrivate.

Confutazione della teoria

Louis Pasteur ha progettato un esperimento per impedire l'ingresso di microrganismi.

La teoria della generazione spontanea è stata confutata attraverso tre esperimenti specifici:

  • L'esperimento di Redi Effettuata da Francesco Redi, medico italiano, che dubitava che gli insetti potessero nascere spontaneamente dalla putrefazione, e supponeva che a un certo punto qualche insetto adulto dovesse deporre uova o larve sul questione decomposizione. Per verificarlo mise tre pezzi di carne in tre contenitori diversi: uno aperto e gli altri due sigillati con una garza che avrebbe permesso l'ingresso del aria alla bottiglia ma non dalle mosche adulte. Dopo tempo, c'erano vermi nella carne esposta e non in quelle sigillate, sebbene trovassero uova di mosca sulla garza.
  • L'esperimento dello Spallanzani. Sviluppato successivamente dal sacerdote cattolico e naturalista Lázaro Spallanzani, fu una sorta di preludio alla pastorizzazione. L'italiano poneva il brodo di carne in due recipienti, dopo averli scaldati ad a temperatura per uccidere i microrganismi esistenti e da far chiudere ermeticamente nel contenitore. Così ha dimostrato che microrganismi Non nascono spontaneamente dalla materia, ma provengono da altri microrganismi.
  • L'esperimento di Pasteur Sviluppato dal francese Louis Pasteur, padre del tecnica della conservazione degli alimenti nota come pastorizzazione, consisteva nell'introduzione di brodo di carne in due bottiglie di distillazione con bocca lunga e ricurva (a forma di “S), che si assottiglia man mano che sale. La forma del tubo permetteva l'ingresso dell'aria, ma faceva rimanere i microrganismi nella parte inferiore del contenitore, senza accedere alla carne. Riscaldò così il brodo finché non fu sterilizzato e si limitò ad aspettare: dopo alcuni giorni non vi erano segni di decomposizione, dopodiché Pasteur procedette a tagliare l'imboccatura del recipiente e lì, dopo poco tempo, si verificò la decomposizione, dimostrando così che i microrganismi provenissero da altri microrganismi e che, in generale, tutta la vita provenga da un'altra forma di vita che lo precede.
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