similitudine

Linguaggio

2022

Spieghiamo cos'è una similitudine nel linguaggio, il suo rapporto con la metafora e alcuni esempi. Inoltre, altre figure letterarie.

Una similitudine mette a confronto due riferimenti, come l'oscurità degli occhi e la notte.

Che cos'è una similitudine?

Una similitudine o confronto è un Figura retorica che consiste nell'evidenziare la somiglianza o somiglianza tra un referente e l'altro, da attribuire alle prime caratteristiche del secondo. La nozione di somiglianza deriva dal suo nome "similitudine”.

Il confronto, a differenza di altre figure retoriche come il metafora, è presente in un nesso comparativo: "come", "quale", "cosa", "simile a", e così via.

La similitudine esiste da tempi molto antichi ed era una delle principali figure retoriche utilizzate nel letteratura epopea del antichità. Lo stesso filosofo greco Aristotele (384-322 a.C.) attribuiva un "effetto brillante", soprattutto alla "similitudine epica" creata da Omero, in cui paragonava un'azione composta con un'altra.

La similitudine ha il compito di evidenziare esteticamente quanto detto, attraverso l'effetto prodotto dal confronto. La similitudine può essere considerata anche come un'allegoria formulata, cioè come una forma estensiva di rappresentazione simbolica.

Infatti, nel campo di retorica, si chiama similitudine a ragionamenti che si tengono nel analogia o somiglianza tra i soggetti. Anche il suo uso nel linguaggio quotidiano è comune.

Esempi simili

Alcuni esempi di similitudini sono i seguenti (il nesso è in corsivo):

  • Miguel è alto Che cosa una scala.
  • La Cina è un paese così grande Che cosa un continente.
  • Avevo gli occhi più neri quello la notte stessa.
  • La zuppa era calda quale ferro fuso.
  • La mia ragazza ha i denti simile aperle.
  • Siamo arrivati ​​a molto simile a una barca.

Somiglianza e metafora

La differenza tra similitudine e metafora è, tradizionalmente, che le similitudini usano collegamenti comparativi, le metafore no. Quindi quest'ultima può essere considerata una forma di confronto più diretta o succinta, motivo per cui Aristotele li preferiva nelle sue analisi retoriche.

Tuttavia, nella letteratura contemporanea di solito c'è poca enfasi su questa differenza e le similitudini sono usate con più spontaneità e semplicità.

Poesie con similitudini

Successivamente, trascriviamo alcuni frammenti di poesie di noti autori, in cui si apprezza l'uso della similitudine:

Dalla poesia “Los columpios” di Fabio Morábito:

Le altalene non lo sono Notizia,
sono semplici come a osso
o come orizzonte.

Dalla poesia "Litanie della Terra Morta" di Alfonsina Storni:

Verrà un giorno in cui la razza umana
si sarà seccato come una pianta vana,

E il vecchio sole nello spazio sia
Carbone inutile dal tè schiacciato.

Dalla poesia "Canzone d'autunno in primavera" di Rubén Darío:

Sembrava l'alba pura;
sorrideva come un fiore.
Erano i suoi capelli scuri
fatta di notte e dolore.

Dalla poesia "Dio lo vuole" di Gabriela Mistral:

Guarda quale ladro baciarla
della terra nelle viscere;
che, quando alzi il viso,
trovi il mio viso con le lacrime.

Altre figure letterarie

Altri personaggi letterari famosi sono:

  • La metafora. Simile alla similitudine ma privo di nesso, è molto comune in poesia e la canzone. Consiste quindi nel confrontare direttamente due termini, attribuendo proprietà dell'altro all'uno. Ad esempio: "Ha fissato su di me i carboni ardenti dei suoi occhi".
  • umanizzazione. Che può essere intesa come una forma di metafora, consiste nell'attribuire caratteristiche umane a un oggetto inanimato oa un animale, per evidenziarne la condizione o l'azione. Ad esempio: "Il vento sussurrava mentre le passava tra i capelli".
  • Allitterazione. Figura retorica consistente nella ripetizione di certi suoni o cadenze all'interno della frase stessa. Ad esempio: "Con l'ala alveolare del leggero ventaglio".
  • Iperbole. Oppure l'esagerazione, una forma di metafora che attribuisce elementi esagerati a un termine, allargandone così all'estremo il significato, per rendere chiaro ciò che si cerca. Ad esempio: "Sto morendo di sete".
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