già visto

Psicologia

2022

Spieghiamo cos'è il déjà vu, qual è il significato di questo termine e i tipi di déjà vu che una persona può sperimentare.

L'esperienza del Déjà vu è solitamente breve e svanisce dopo pochi istanti.

Cos'è un déjà vu?

Si chiama Déjà vu (termine preso dal francese e che significa "già visto, o già visto") per un leggero disturbo della memoria (paramnesia di riconoscimento) che produce la sensazione che una situazione sia stata vissuta in precedenza.

Il terminePermettere vu Cominciò ad essere utilizzato in questo senso specifico a seguito degli studi di Émile Boirac (1851-1917), sensitivo francese che lo utilizzò per la prima volta nel suo libroIl futuro delle scienze psichiche.

In seguito sarebbe stato indicato da psicologi come Edward B. Tichener, che lo ha spiegato come una rapida impressione che qualcuno ha riguardo a una situazione vissuta, che viene vissuta prima che il cervello possa "elaborare" consapevolmente l'informazione, che genera una falsa sensazione. di familiarità.

In generale, l'esperienza delPermettere vu Di solito è breve e diluito dopo pochi istanti, accompagnato da una sensazione di estraneità o stupore, e l'esperienza "precedente" di ciò che si vive è solitamente attribuita a un sogno, che porterebbe a pensare a una sorta di premonizione.

Gli approcci scientifici, tuttavia, sono in contrasto con l'idea tradizionale che aPermettere vu Fa parte di una profezia o di un messaggio spirituale che diventa improvvisamente cosciente, preferendo interpretarlo come un'anomalia nel funzionamento del macchinario psichico della memoria.

L'esperienza diPermettere vu è molto comune: i due terzi dei popolazione affermano in tutto il mondo di averlo sperimentato, secondo studi formali.

Tipi di déjà vu

Secondo Arthur Funkhouser, ci sono tre tipi diPermettere vu:

  • Permettere véco. Quando la gente parla diPermettere vu, di solito si riferisce a questo primo tipo, il cui nome si traduce "già vissuto". Si manifesta normalmente tra i 15 ei 25 anni ed è solitamente legato ad eventi minimi, banali, attorno ai quali si intreccia una serie di sensazioni, producendo la convinzione che ciò sia già stato sperimentato in precedenza.
  • Permettere mi sono sentito. Si differenzia dal primo caso in quanto è qualcosa di meramente sensoriale: il suo nome traduce “già sentito”. Avviene esclusivamente intorno ad eventi mentali ed è di natura interna, effimera, poiché di solito non è comunicabile o persiste nella coscienza. È molto comune nei pazienti epilettici.
  • Permettere visite. Il suo nome si traduce "già visitato" e implica ovviamente una reazione a un luogo che si conosce per la prima volta, ma si ha la sensazione di esserci già stati. Molte persone quindi lo collegano al credenza reincarnazione e vite precedenti, se non viaggi astrali durante il sonno. Lo psicoanalista Carl Gustav Jung descrive un caso diPermettere visitenel suo testo "Sulla sincronicità", spiegando che può essere una risorsa difensiva della psiche, che induce una sensazione di familiarità per calmare l'angoscia.
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