simbolo di giustizia

Cultura

2022

Spieghiamo cos'è il simbolo della giustizia e le caratteristiche di ciascuno dei suoi elementi: la dama, la bilancia e la spada.

Il simbolo della giustizia deriva dall'antica dea greca Diké.

Il simbolo della giustizia

Quando si parla del simbolo del giustiziaTradizionalmente si fa riferimento alla figura di una donna bendata, nelle cui mani sono tenuti una bilancia e una spada. Questa donna è conosciuta come la "signora della giustizia" o la "dea della giustizia".

Viene normalmente utilizzato come allegoria del i valori della giustizia negli edifici e nei documenti degli ordinamenti giuridici in Occidente. In molte occasioni, invece della donna completa, è possibile utilizzare solo la bilancia o la spada.

Questo simbolo è cambiato nel corso dei secoli, poiché la sua origine è difficile da determinare nel tempo, ma il suo simbolismo riunisce elementi di diverse tradizioni mitologiche occidentali, come quella egizia o quella greco-romana, centrali nella costruzione storica del nostro cultura.

Rappresentazioni simili si trovano in paesi diversi come Germania, Svizzera, Brasile, Canada, Giappone, Hong Kong, Australia o Repubblica Ceca, con variazioni minori come uno scettro, un libro, un trono, uno scudo o una corona, ciascuno dei quali il Che aggiunge all'allegoria significati specifici, come che la giustizia deve regnare, o che deve proteggere chi ne ha bisogno. Tuttavia, la spada e la bilancia sono sempre i suoi emblemi più comuni.

La signora della giustizia

La donna che funge da simbolo di giustizia è solitamente una rappresentazione della dea romana giustizia ("Giustizia"), equivalente a Lui dice o Diga sul mitologia greca originale. Secondo questa tradizione, era figlia di Zeus e di Themis, quest'ultima assimilata anche alla giustizia (e infatti era rappresentata con in mano una bilancia).

I dadi appaiono nelle tragedie greche antiche come a divinità punire, che veglia sul equità e trafigge il cuore degli ingiusti con la sua spada, in un ruolo molto simile a quello delle Erinni, divinità che vegliavano sui diritti materni. Uno dei suoi epiteti era astrea ed è stato assimilato alla costellazione della Vergine.

Nella tradizione, sia Dice che sua madre Themis incarnano il simbolo della giustizia, sebbene molti dei loro attributi siano condivisi con altre dee romane come Fortuna (la benda) o Nemesis (la spada della vendetta).

Ma la sua rappresentazione moderna con gli occhi bendati viene dal XV secolo, ed è interpretata sotto il motto della cecità della giustizia, cioè che la giustizia deve essere consegnata senza guardare a chi: senza distinguere nessuno per sesso, razza, provenienza, ecc. Infatti, la prima statua "cieca" di giustizia Fu opera di Hans Giengen nel 1543 e oggi decora la Fontana della Giustizia a Berna, in Svizzera.

La bilancia della giustizia

Il simbolo della bilancia viene dal dio Anubi, che pesava i cuori degli umani.

Dal canto suo, la bilancia spesso detenuta dalla dama di giustizia ha una sua storia che risale all'antico Egitto, nella cui cultura era fondamentale il concetto di Maat, equilibrio universale. Tanto che questo concetto era incarnato in una dea con lo stesso nome, nelle cui mani era disegnata una bilancia, appunto.

Inoltre gli egizi pensavano che negli inferi il defunto sarebbe stato giudicato da Anubi, che avrebbe depositato il suo cuore su una bilancia e una piuma di struzzo sull'altro piatto, per vedere se fosse degno di entrare nel regno dei morti. Questo è il motivo per cui il cuore è stato sepolto insieme al cadavere, a differenza del resto degli organi, estratti durante il processo di mummificazione.

Questo simbolo fu ereditato dai Greci e a sua volta dai Romani, e ci giunge oggi come emblema dell'equità, cioè delle decisioni prese in vista del bene più grande. Le scale (o talvolta le stesse mani della dea giustizia) misura il peso delle cose, contrapponendo il benessere individuale a quello collettivo, o il bene a breve termine con il bene a lungo termine.

La spada della giustizia

Come abbiamo detto prima, la spada della giustizia può provenire da altre divinità simili, come nemesi ("Retribution"), o Diké stesso. Ad ogni modo, rappresenta l'arma punitiva della giustizia, motivo per cui spesso era una spada di un carnefice o di un carnefice. Questa spada può anche essere a doppio taglio, simboleggiando così la ragione e la giustizia, che possono essere maneggiate in parti uguali.

La spada della giustizia era un emblema del monarchie assolutiste, in cui il potere di amministrare la giustizia cadeva interamente nelle mani del re o del monarca. In effetti, è ancora nei gioielli della corona del Regno Unito. La sua interpretazione moderna, invece, punta al monopolio della violenza che è concesso alle forze del Condizione: solo così può essere esercitato equamente, per il quale esiste il Procura sul Repubblica.

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